«Per le annualità 2016 e 2017 non è stato nemmeno rinvenuto un contratto, perché non stipulato, che regolasse i rapporti tra il Giffoni Film Festival e la società Mancino, che si fondavano su una lettera d’incarico». Rilievi di Mauro Senatore, pm contabile titolare dell’indagine sui “pullman” fantasma e sulle auto inutilmente pagate dal Giffoni Experience, organismo che allestisce la kermesse di fama internazionale, culminata nei cinque inviti a dedurre notificati nella mattinata di venerdì all’Ente autonomo, al presidente del suo Cda, Piero Rinaldi, al managing director, il fondatore della rassegna Claudio Gubitosi, al responsabile dell’affidamento dei mezzi di trasporto di giurati e ospiti, il rup Vincenzo Barletta, e alla referente dell’Ufficio ospitalità, Maria Pia Montuori.
La lettera d’incarico
Insomma, nel corso delle prime due delle sette edizioni passate al setaccio dalla Procura regionale della Corte dei conti e dalle fiamme gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli il servizio di movimentazione sarebbe stato affidato – condizionale d’obbligo, visto che i vertici dell’ente giffonese hanno 45 giorni per controdedurre alle censure – alla coop picentina senza stipulare neppure il contratto, ma solo con una lettera d’incarico.
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