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Ospedale di Eboli, urla e minacce contro i medici

di Francesco Faenza
Il compagno di un trans ha preso a manate la porta di ingresso della Rianimazione
Ospedale di Eboli, urla e minacce contro i medici

Quarantacinque minuti di caos, fino all’arrivo dei carabinieri. Oltre mezz’ora a sbattere mani e pugni contro le porte del reparto di Rianimazione, pretendendo di entrare per una cura non autorizzata. Pomeriggio di caos e paura nel reparto di Terapie Intensive. Due persone si sono presentate all’ingresso. Una era trans. L’altro era l’accompagnatore. Quest’ultimo sarà il protagonista della violenza verbale e delle minacce contro i medici dell’ospedale. I militari del capitano Greta Gentili hanno appurato che le due persone all’ingresso del reparto avrebbero chiesto una terapia antalgica. Tra le mani non avevano nulla. Niente ricetta, niente prescrizione medica. Nessun ticket pagato. Pretendevano, non il trans, ma il compagno, una prestazione sanitaria gratuita. Subito. Senza se e senza ma.

Il caos

Urla. Manate contro i vetri. Minacce e offese sono iniziate quando il personale del reparto ha spiegato al trans e al compagno, che la prestazione non si poteva effettuare. E che dovevano rivolgersi a un altro ospedale o a una clinica privata.

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