Uno spicchio di Salerno a New York, non solo per la qualità della pizza offerta al San Matteo. Gli ingredienti della storia di Ciro Casella sono quelli di non cedere mai il passo agli eventi e, piuttosto, impegnarsi per tramutare in realtà un progetto di vita in poco tempo diventato esempio negli Stati Uniti di una idea imprenditoriale apprezzata oltre che di successo.
«Sono andato negli Stati Uniti nel 2010. Prima lavoravo per un’azienda nella provincia di Salerno, poi le cose sono precipitate e tutti i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. A quarant’anni mi sono messo nuovamente in gioco. – spiega, con umiltà, proprio Ciro Casella – Con un divorzio alle spalle e due figlie, non ho accettato la situazione. Così ho lasciato tutto per inseguire un sogno, ultima mia possibilità per dare un futuro alle mie figlie».
Quindi Ciro Casella racconta: «Mi ero recato a New York per la prima volta nel 1985 ospite di parenti e mi trattenni negli Stati Uniti per un anno. Mio fratello Fabio viveva lì da vent’anni, così quando ho perso il lavoro mi venne spontaneo pensare di andare da lui». Di qui l’inizio di un percorso, non semplice: «Insieme a mio fratello abbiamo deciso di aprire il San Matteo, non avevamo tanti soldi ma solo sacrifici. Piano piano, giorno dopo giorno, abbiamo fatto la storia della ristorazione a New York. Senza mai dimenticare le nostre origini. Conservando sempre un filo diretto con Salerno, la provincia salernitana e l’Italia tutta».
Così Ciro Casella ha fatto innamorare della sua pizza sia gli americani che i tanti in visita a New York: «Adesso abbiamo due grandi ristoranti e pizzeria a Manhattan. E siamo presenti in tanti eventi importanti come gli US Open di New York. Ed abbiamo vinto per due anni il premio quale miglior hamburger di New York, mentre a marzo a Las Vegas il nostro panino è stato riconosciuto come il più buono degli Stati Uniti».
Tanti i nomi famosi che si sono seduti al tavolo del San Matteo, accolti da Ciro Casella e dalla sua famiglia: attori come Martin Scorsese, l’ex calciatore Andrea Pirlo e politici di ogni parte del mondo. Tifoso della Salernitana, pure l’attuale patron Danilo Iervolino è stato al San Matteo di New York, Casella mostra forte il richiamo a Salerno anche nel menu con i nomi delle pizze: Vestuti Pizza, Mariconda Pizza, Cetara Pizza, Arechi Pizza. Ma Ciro Casella non si ferma: «Adesso ci stiamo organizzando per aprire nelle altre città, sempre avendo come basi qualità, ospitalità e gentilezza. Siamo nel circuito Michelin, Zagat e New York Times, gambero rosso da quindici anni con una grande stabilità. Ma tutto questo grazie agli insegnamenti dei nostri genitori».