Il gip Valeria Campanile non fa sconti a Franco Alfieri: ieri, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno ha confermato la custodia in carcere per Franco Alfieri, rigettando la richiesta del collegio difensivo – formato dagli avvocati Domenicoantonio D’Alessandro e Agostino De Caro – di attenuare la misura detentiva trasformandola in arresti ai domiciliari.
L’accusa
La richiesta degli avvocati era arrivata al termine dell’interrogatorio di Alfieri avvenuto lunedì scorso. Il sindaco e presidente della Provincia era finito in carcere il giovedì precedente con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta per appalti legati all’illuminazione pubblica del Comune di Capaccio Paestum.
L’interrogatorio
Alfieri, nel suo interrogatorio, si era difeso dalle contestazioni della Procura, fornendo una sua versione dei fatti che, alla fine, non ha convinto il giudice (lo stesso che ha firmato l’ordinanza di custodia) che ha dunque confermato la misura cautelare in carcere. I difensori del sindaco-presidente si sono già rivolti al Riesame per chiedere l’annullamento del provvedimento e, in subordine, i domiciliari. L’udienza è prevista tra il 21 e 24 ottobre prossimi.
La decisione
Un passaggio importante sarà la decisione o meno da parte di Alfieri di dimettersi dalle cariche di presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum prima di affrontare il giudizio dell’ex Tribunale della Libertà. Le sue dimissioni, infatti, potrebbero essere utilizzate dai legali per chiedere la revoca della misura, non potendo più il loro assistito inquinare le prove o reiterare il reato.
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