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Alfieri si difende. E per ora non lascia

di Carmine Landi
Il sindaco di Capaccio Paestum si dice estraneo ai fatti: «Non gestisco la “Impianti”, le ditte le invita la burocrazia»
Alfieri si difende. E per ora non lascia

Per ora le dimissioni di Franco Alfieri non sono nell’aria. Dal carcere di Fuorni di Salerno non sono arrivate indicazioni in tal senso dal non più presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum: il prefetto Francesco Esposito lo ha sospeso da entrambe le cariche all’indomani del blitz di giovedì scorso, ma, almeno per ora, il politico cilentano non parrebbe intenzionato a farsi da parte. È convinto della propria innocenza, e ha cercato di rimarcare la propria estraneità ai fatti rispondendo punto per punto a tutte le domande che gli sono state poste ieri mattina dal gip Valeria Campanile, che s’è recato in carcere in compagnia di Alessandro Di Vico, pm titolare delle indagini.

L’interrogatorio

Accanto al sospeso primo cittadino pestano c’erano i difensori di fiducia, Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro. L’interrogatorio di garanzia s’è protratto per poco meno di due ore. Ovviamente il giudice non ha posto quesiti sulle altre gare finite al centro dei nuovi filoni d’inchiesta tuttora in corso, quelli sul sottopasso ferroviario di Capaccio Paestum e sui completamenti dell’Aversana e della Fondovalle Calore: le domande hanno riguardato esclusivamente le due procedure negoziate valse altrettanti appalti alla Dervit di Roccadaspide e le forniture e le opere che l’impresa di Vittorio De Rosa ha commissionato alla Alfieri Impianti nell’ambito dei lavori nella vicina Battipaglia.

Le dichiarazioni

A tal proposito il politico cilentano ha riferito d’essere completamente estraneo alla gestione della società amministrata dalla sorella Elvira (con una parte di quote di proprietà della figlia). E, per quel che riguarda il meccanismo degli inviti alle ditte (quasi tutte già legate da rapporti lavorativi all’impresa rocchese, molte senza i requisiti necessari per poter concorrere autonomamente e altre con main business differenti dall’illuminazioni) alle quali veniva concessa facoltà di partecipare alle procedure negoziate comunali sistematicamente vinte dalla Dervit, ha precisato che si tratta di questioni sulle quali è competente esclusivamente l’apparato burocratico municipale.

+++L’ARTICOLO COMPLETO SULL’EDIZIONE ODIERNA DEL QUOTIDIANO CARTACEO+++

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