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Vendita Campolongo, sos dei sindacati

di Antonio Elia
La Uil chiede incontro a Camisa: «Preoccupati dalle voci, i lavoratori non si toccano». Gli altoatesini sullo sfondo
Vendita Campolongo, sos dei sindacati

A Eboli, si rincorrono da settimane le voci sulla possibile vendita del Campolongo Hospital. Secondo indiscrezioni, l’operazione sarebbe simile a quella già avvenuta in Veneto, dove il Policlinico San Marco è passato di mano. Molti dei protagonisti di quella operazione sarebbero coinvolti anche nella cessione del Campolongo Hospital a una società del Trentino Alto Adige. Ad oggi, queste sono solo indiscrezioni, ma la notizia è stata rilanciata dalla Uil Fpl, che attraverso il segretario generale Gennaro Falabella, ha chiesto un incontro urgente con i vertici della struttura sanitaria privata.

L’allarme

«Siamo preoccupati per le voci che circolano», ha dichiarato Falabella. «Abbiamo chiesto un incontro per ottenere garanzie sia sui posti di lavoro che sulle prestazioni sanitarie attualmente erogate». Falabella si è rivolto a Gianfranco Camisa, patron del Campolongo Hospital, per avere chiarezza su cosa accadrebbe nel caso in cui la struttura venisse venduta. La preoccupazione principale riguarda la conferma dei dipendenti: saranno tutti mantenuti al loro posto? E ancora: la strategia lavorativa resterà invariata? I posti letto, il numero di pazienti, gli interventi specialistici e le prestazioni ambulatoriali rimarranno gli stessi? L’ansia tra i dipendenti è palpabile. Con oltre 200 lavoratori impiegati nella struttura, senza contare l’indotto, la posta in gioco è alta.

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