Potenziare nuovamente il servizio di vigilanza armata h24 al Pronto soccorso dell’ospedale di Battipaglia. L’appello volto al ripristino della seconda unità, soppressa da lunedì scorso, reca in calce le firme del direttore sanitario del Dea che raggruppa i presidi della Piana del Sele, Gerardo Liguori, e di quello amministrativo, Stefano Graziano. I quali, quindi, non sono organi decisori, contrariamente a quanto supposto nelle corsie dell’emergenza: il destinatario della loro richiesta, infatti, è Vanessa Mazziotti, direttore dell’Unità operativa complessa preposta alla Gestione dell’acquisizione di benj e servizi e all’Economato.
I funzionari a capo del “Santa Maria della Speranza” hanno scritto ai vertici dell’Asl martedì scorso, all’indomani del dimezzamento delle due unità di vigilanza armata in servizio per ciascun turno. Si sono interessati alla vicenda diversi interlocutori politici territoriali, specie il consigliere regionale Andrea Volpe, che ha immediatamente segnalato l’accaduto ai vertici del Dea. In soldoni, la seconda guardia era un lascito delle innumerevoli proroghe figlie delle misure d’emergenza per la sanità varate al tempo del Covid. Un servizio, quello reso dalla Cosmopol d’Avellino, pagato circa 32mila euro al mese all’ospedale di Battipaglia, che tuttavia s’è rivelato utile in ogni dove. Motivo che ha indotto la direzione generale a rinnovarlo ovunque.