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«Mai rapporti coi clan», Dissequestrati i beni dello scafatese Giulio Cesarano

Il Tribunale di Salerno rigetta la richiesta dell’Antimafia
«Mai rapporti coi clan», Dissequestrati i beni dello scafatese Giulio Cesarano

È stata respinta la richiesta di confisca dei beni appartenenti al 63enne Giulio Cesarano, imprenditore nel campo delle pompe funebri a Scafati, al quale la Dda di Salerno aveva contestato, attraverso il sequestro preventivo, il trasferimento fraudolento di valori in seguito a una situazione di sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale.

L’assoluzione presso il Tribunale di Torre Annunziata (perché il fatto non sussiste) esclude la partecipazione alle operazioni del clan D’Alessandro da parte di Cesarano e i suoi familiari. Non si può quindi non essere d’accordo con quanto stabilito in una sede penale diversa da questa», si legge nelle 78 pagine di decreto con cui il Tribunale della sezione misure di prevenzione di Salerno ha rigettato le richieste della Procura Antimafia e ha accolto la tesi del difensore di Cesarano, l’avvocato Agostino Allegro.

L’Antimafia a carico dell’imprenditore aveva chiesto anche una misura cautelare personale, quella della la sorveglianza speciale, con istanza ugualmente respinta dal collegio dei giudici. Sotto chiave erano finite quote societarie e un terreno agricolo che si trova nel territorio di Scafati per un valore di oltre 250mila euro. Ad eseguire il sequestro, a gennaio, erano stati gli uomini della Dda su decreto emesso dal Tribunale di Salerno su richiesta della Procura guidata da Giuseppe Borrelli.

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