La relazione tecnico-scientifica sulla contaminazione dei fanghi di dragaggio del Rio Sguazzatorio a cura del professor Antonio Giordano e della Sbarro Health Research Organization alla Temple University di Philadelphia inviata al Comune di Scafati, rileva che, le concentrazioni di contaminanti, tra cui antimonio, arsenico, cadmio, cromo esavalente, mercurio, selenio, stagno e tallio, sono rimaste invariate” rispetto alla prima relazione – poi corretta – commissionata dal Consorzio di Bonifica.
Insomma, l’allarme inquinamento sollevato dal sindaco Pasquale Aliberti sul corso d’acqua che attraversa l’intera città, trova un primo, importante riscontro nel report dell’esperto ricercatore e oncologo italiano, balzato agli onori delle cronache per la lotta all’inquinamento nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”. Lì erano rifiuti, qui i metalli pesanti trovati nelle acque e nei fanghi di dragaggio del Rio Sguazzatorio.