«Noi ragazzi dove dobbiamo giocare?». Si legge sui manifesti apparsi a Ravello, in prossimità dell’ingresso di Palazzo Tolla e del campo da tennis “Caruso”. Continua a tenere banco il dibattito sulla disponibilità d’impianti sportivi e spazi ludici. Per il primo cittadino Paolo Vuilleumier, tuttavia, il Comune non ha alcuna responsabilità: «Ci sarebbe da fare un trattato, la penuria di strutture sportive è conosciuta in tutta la Costiera Amalfitana. Dovremmo entrare nel merito di cosa significa giocare, ovvero stare negli spazi comuni ognuno rispettando l’altro», ha sottolineato. «Si può giocare in ma ovviamente non organizzare partite di calcio o di pallavolo agonistiche. Giocare è un termine con numerose accezioni».
La situazione della città della musica non risulta peggiore rispetto a quella di altività tri centri della zona. «A Ravello abbiamo un campo da tennis in cui organizziamo corsi, si svolgono attività per ragazzi, si accede su prenotazione. C’è un’altra struttura ancora non completata in quanto la ditta non ha ancora consegnato i lavori, speriamo per gli inizi di settembre che ci possa essere una struttura in cui svolgere attività sportiva». E i ritardi? «L’Ausino ha dovuto fare una modifica per l’adduzione sia in entrata che in uscita dell’acqua. Il lavoro è stato complesso. Tutti gli spazi, in ogni caso, vanno utilizzati rispettando la quiete pubblica».