Una tragedia che lascia attonita l’intera comunità. Pontecagnano Faiano si risveglia senza parole quando apprende che Gerarda Picciariello, 61 anni, non c’è più. Se n’è andata nella maniera più straziante che ci sia. Genni, come la chiamavano tutti, era la “mamma coraggio” di Denise Schiavo, in carcere dal finir di marzo scorso perché condannata in via definitiva a 10 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale della figlioletta d’appena 45 mesi, che i giudici hanno ritenuto vittima della sindrome del bambino battuto. Una morte per scuotimento che la donna reclusa, con ogni probabilità, non avrebbe mai voluto provocare. Una tragedia nella tragedia, il suicidio all’alba di ieri. Un dolore troppo grande, quello che Genni s’era ritrovata costretta a sopportare.
L’insano gesto
Ieri mattina l’insano gesto lungo i binari a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Pontecagnano Faiano. Il quartiere di Sant’Antonio si è svegliato con la terribile notizia del suicidio della 61enne. Ha deciso di compiere l’estremo gesto cercando un varco all’altezza del vecchio passaggio a livello di via Cristoforo Colombo, chiuso da Rfi all’esito della realizzazione del vicino sottopasso. Ha parcheggiato la sua Matiz nel piazzale antistante. Poi ha raggiunto i binari lanciandosi contro il treno in transito.
I soccorsi
Il cuore ha smesso immediatamente di battere. A nulla sono valsi i soccorsi predisposti dal servizio di emergenza del 118. I sanitari del Vopi di Pontecagnano hanno tentato l’impossibile per riportarla in vita. Invano Poi i familiari non vedendola in casa, hanno cercato di rintracciarla. Un messaggio lasciato da Genni al marito Gerardo Schiavo. Il destino non ha concesso alla donna nessuna chance. Presa da un momento di disperazione, è riuscita a portare a termine l’insano gesto.
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