È come l’anno scorso. Parole che, più che a un rimando a un evergreen musicale della stagione calda, a Battipaglia fanno pensare a quanto accade a Villa Maria, sfortunata struttura comunale di via Etruria, nel cuore del quartiere Sant’Anna, che ospita la casa albergo per anziani. E ch’è finita al centro dell’ennesimo dissidio: un nuovo sfratto e, con ogni probabilità, un altro contenzioso. Agli uomini di Athena, il Consorzio di cooperative di Monteforte Irpino che poco meno d’un anno fa, di questi tempi, prese a gestire temporaneamente il servizio (all’indomani d’un altro braccio di ferro municipale con una differente cooperativa, la Don Uva di Potenza), restano 60 giorni per lasciare l’edificio e riportare le chiavi a Palazzo di città. Ultimatum arrivato ieri da Caterina Iorio, dirigente dell’Avvocatura comunale, a parere della quale il consorzio non beneficia più dei requisiti necessari.
La vicenda
Nuovo status quo figlio degli accadimenti d’inizio anno: il 15 gennaio scorso, infatti, i vertici de La Speranza, cooperativa battipagliese riconducibile alla famiglia Valletta, ritirarono l’avvalimento del quale il consorzio avellinese s’era fregiato candidandosi a gestire la struttura partecipando alla procedura negoziata che scandì la primavera del 2023. Tradotto dal burocratese, l’avvalimento è un contratto al quale gli operatori economici, raggruppandosi, ricorrono per colmare un gap in termini di requisiti d’ogni sorta per poter partecipare a una gara pubblica: nel caso di Villa Maria, Athena s’avvantaggiò delle doti tecnico-professionali de La Speranza riferite al fatturato specifico relativo agli ultimi tre esercizi e al numero medio di dirigenti e dipendenti impiegati nel triennio appena trascorso.
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