Da un lato il dolore per una perdita inimmaginabile, dall’altro l’esigenza di rivolgere un appello per far sì che altre tragedie vengano evitate. Rompe il silenzio Gianfranco Valiante, già primo cittadino di Baronissi, e lo fa sulla sicurezza stradale a poco più di una settimana dal disastro sulla A2 del Mediterraneo dove un incidente innescato da un mezzo pesante ha spezzato prematuramente le vite del fratello Mario e della compagnia di quest’ultimo, Wilma Fezza.
La morte dei due stimati avvocati salernitani, oltre a suscitare grande commozione in tutta la provincia, ha sollevato un’ondata di indignazione relativa al restyling mai eseguito presso lo svincolo di Eboli e in generale ai tempi biblici per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza sulle strade a scorrimento veloce.
Una situazione che l’ex primo cittadino di Baronissi paragona all’odissea per gli interventi sul raccordo Salerno-Avellino tra la città d’Arechi e Mercato San Severino. «Proprio vero che nel nostro Paese ci ricordiamo, non senza recriminazioni, che causa di tanti sinistri stradali e tante morti sono talvolta le irregolari e pericolose condizioni delle arterie autostradali – ha spiegato Valiante, a metà tra uno sfogo e un appello -. Qualcuno ha richiamato tale condizione anche allo svincolo di Eboli dell’autostrada del Mediterraneo, dove dieci giorni fa hanno perso la vita mio fratello Mario e sua moglie Wilma. Erano fermi e incolonnati alla uscita e sono stati travolti da un’autocisterna».