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«Debiti con l’erario pagati con i crediti Superbonus»

di Alessandro Mosca
«Debiti con l’erario pagati con i crediti Superbonus»

«Gli accertamenti sono ancora allo stato iniziale in quanto dovranno essere verificati ulteriori serbatoi di personale con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale». È il passaggio del decreto di sequestro preventivo urgente firmato dai pm della Procura di Milano, Paolo Storari e Valentina Mondovì, che apre ad ulteriori sviluppi nell’inchiesta Amazon, il presunto «sistema di somministrazione illecita di manodopera» creato per favorire il colosso dell’e-commerce che ha portato il gip Luca Milani a spiccare il provvedimento nei confronti della “costola italiana” della società leader nel commercio online, ponendo i sigilli a 121 milioni di euro. Un “sistema”, quello contestato dalla magistratura meneghina, che coinvolge anche alcune società salernitane (al momento non c’è alcun indagato fra le ditte e i suoi rappresentanti). Che, in base alle ricostruzioni investigative della Guardia di finanza, erano diventate «serbatoi di manodopera» a tariffe competitive per il colosso americano, facendo registrare pure ingenti evasioni nei confronti dell’Erario. Aspetto su cui si è concentrata l’attenzione degli investigatori per svelare l’organizzazione “a piramide” che ha portato al sequestro. E nelle verifiche, attraverso le consultazioni delle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, è stato anche scoperto l’utilizzo di bonus edilizi e per il sostegno alle aziende per pagare Iva e debiti.

Le “compensazioni” con i bonus.

Fra le società attenzionate su questo fronte c’è la “Salerno Trasporti”. Nel decreto di sequestro, infatti, i magistrati sottolineano che «l’analisi dei versamenti d’imposta effettuati da Salerno Trasporti S.r.l. ha fatto emergere il sistematico utilizzo ad opera dell’ente di crediti fiscali relativi ad attività di ristrutturazione edilizia ed, in particolare, è emerso che, nel periodo fra novembre 2022 e maggio 2023, Salerno Trasporti S.r.l. ha acquistato i crediti fiscali concernenti vari bonus edilizi, in seconda cessione, per complessivi 32 milioni di euro». Crediti che, sempre in base alla consultazione delle banche dati, sono stati utilizzati «in compensazione per l’adempimento di debiti tributari e contributivi per l’importo complessivo di 19 milioni di euro». Una situazione dettagliata nel decreto di sequestro, che riporta anche le varie agevolazioni ottenute nel periodo considerato: dall’Ecobonus al bonus facciate fino ad arrivare al “superbonus 110%”. Ma, sulla base di quanto sostiene l’Agenzia dell’Entrate di Milano, la Procura evidenzia che questi crediti utilizzati per pagare l’Iva siano «da ritenersi inesistenti».

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