Il femminicidio della moglie e la morte d’un bambino mai nato. Dovrà affrontare un secondo processo l’idraulico battipagliese Marco Aiello, il 40enne che il 20 settembre scorso, nel villino unifamiliare di via Flavio Gioia, in località Lago, uccise a coltellate la consorte 37enne Maria Rosa Troisi, originaria di Solofra. Interruzione non consensuale di gravidanza: questa la nuova ipotesi di reato a carico dell’imputato, che ieri è stato nuovamente rinviato a giudizio da Annamaria Ferraiolo, gup del Tribunale di Salerno che ha accolto la richiesta avanzata da Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini, rigettando contestualmente l’istanza di perizia psichiatrica formulata da Giovanni Giuliano, avvocato dell’idraulico.
Il procedimento
Con ogni probabilità il procedimento penale verrà unificato a quello per il femminicidio, tuttora pendente in Corte d’assise (presidente il giudice Vincenzo Ferrara). In udienza preliminare, ieri mattina, sono comparsi pure gli avvocati Norma Marranzini, in rappresentanza di Massimo Troisi, uno dei due fratelli della vittima, e Angela Inghilleri, che assiste i figli dei coniugi, affidati alla curatrice speciale Rosanna Carpentieri. Hanno chiesto, con successo, d’essere ammessi al processo in qualità di parti civili.
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