Danneggiati e beffati: potrebbe essere la sintesi perfetta della condizione che vivono alcuni residenti delle palazzine di via Buonservizi a Salerno nel quartiere di Fratte dove, nelle ultime settimane si registrano continui episodi di violenza causati da un’unica persona che è detenuta agli arresti domiciliari ma che, stando ai racconti dei cittadini del quartiere e dei numerosi interventi dei carabinieri, non rispetterebbe le limitazioni imposte dalla misura cautelare. Tra le vittime designate dell’uomo c’è, tra gli altri una giovane donna che vive e lavora nella zona persa di mira – più di una volta – da sputi e offese. Non solo, perché ad altri episodi in cui l’uomo è andato in escandescenza uscendo anche di casa, sono corrisposte anche reazioni altrettanto vigorose da parte delle sue vittime, tanto che, quotidianamente, anche più volte al giorno, i carabinieri sono chiamati a intervenire.
«Arrivano ma invitano le persone a cercare di risolvere bonariamente la questione e non si rendono conto che le persone non sporgono denuncia soltanto perché hanno paura ma se si va avanti così – si sfoga uno dei residenti – qui si rischia davvero che accada qualcosa di grave». L’uomo, infatti, è stato a sua volta vittima di atti anche bruschi, al limite della violenza, da persone che, esasperate, hanno provato a placarlo. Probabilmente, oltre a esserci i presupposti di legge per una pena alternativa al carcere, la natura del reato per cui l’uomo si trova ai domiciliari sconsiglia (innanzitutto a tutela della sua incolumità) la convivenza con altri detenuti.
«Intanto sta qui e la situazione sta rischiando di sfuggire di mano, non è possibile che i carabinieri restino inermi davanti a questa situazione. È evidente che questo soggetto deve essere indirizzato diversamente perché le persone, ora, cominciano ad avere davvero paura». Fin qui il danno, poi c’è la beffa: «Leggendo alcuni titoli di giornali – si sfogano alcuni residenti delle palazzine – sembra che a Fratte ci sia caos e delinquenza ma nessuno si è preoccupato di verificare che il dispiegamento di carabinieri dipende da un singolo e certamente non da tutti gli abitanti del quartiere. Non ci stiamo a passare tutti per delinquenti se la verità è che non si riesce a contenere e controllare una singola persona. Non è giusto che per colpa di un caso isolato un intero quartiere finisca sui giornali come se fosse segnato dalla presenza di chissà quali bande criminali».