«Erano prestazioni sessuali a pagamento». Parole riferite al gip Francesco Guerra, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, dal cavese indagato per atti persecutori ai danni d’una cameriera ucraina residente lungo la litoranea di Pontecagnano Faiano. Ieri mattina, a tre giorni dall’esecuzione dell’ordinanza che gli ha imposto l’obbligo di dimora a Cava de’ Tirreni e il divieto d’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, l’operaio metelliano classe 1988, insieme all’avvocato di fiducia Alfonso Esposito, s’è presentato davanti al giudice firmatario del provvedimento e al pm che l’ha richiesto, Rosa Staiano, ricusando il quadro accusatorio costruito a partire dalle denunce della donna, assistita dalla legale Valentina Vazinzadeh.
Pontecagnano Faiano, stalking e revenge porn: «Si prostituiva»
Si difende l'operaio che deve scontare l'obbligo di dimora

- Pubblicato il 25 Giugno 2024
- Tags: pontecagnano faiano
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