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Mediterranea, made in Italy nel mondo

Confagricoltura e Unione Italiana Food insieme. Giansanti e Barilla: così rafforziamo le filiere dell’agroalimentare
Mediterranea, made in Italy nel mondo

Rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola, la sostenibilità delle produzioni ed efficientare la rete logistica e dei sistemi di stoccaggio. Sono gli obiettivi dichiarati di “Mediterranea”, la nuova alleanza tra Confagricoltura, la più importante Confederazione di imprese agricole italiane, e Unione Italiana Food, l’associazione di rappresentanza dell’agroalimentare, tra le maggiori in Europa.

“Mediterranea”, costituita nel gennaio scorso, opera per rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola e per promuovere la Dieta Mediterranea nel mondo. Tra gli obiettivi del progetto, l’individuazione di modelli organizzativi, tecnologici e industriali a supporto di una garanzia qualitativa, nutrizionale e geografica delle eccellenze italiane.

L’iniziativa affonda le radici sul successo del “Protocollo d’intesa grano duro-pasta”, con l’obiettivo di estendere il modello ad altre filiere rappresentate da Unione Italiana Food e Confagricoltura, fra cui quella del pomodoro, come annunciato il 7 maggio scorso al Cibus di Parma da Massimiliano Giansanti , presidente nazionale di Confagricoltura, e da Paolo Barilla presidente di Unione Italiana Food.

L’Italia, con oltre 5 milioni di tonnellate è il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo California e Cina. Seguono la Turchia, con circa la metà della produzione italiana, e la Spagna, che ha una produzione sostanzialmente equivalente. I “top five producer” di pomodoro da industria rappresentano quasi il 70% della produzione mondiale.

In Italia si sono coltivati nel 2023 oltre 68mila ettari, per il 57% nel Nord Italia e per il 43% nel Centro-Sud. Le superfici sono in aumento, mentre la produzione è in flessione (-1,3%) sostanzialmente per motivi climatici. «Con Mediterranea – spiega Massimiliano Giansanti, che di Mediterranea è il presidente – intendiamo strutturare le filiere agroalimentari italiane in modo che diventino sempre più competitive sui mercati. Attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità e della sostenibilità, Confagricoltura e Unionfood insieme si impegnano a incrementare le produzioni e sviluppare accordi con soggetti terzi per sostenere l’alta qualità dell’export agroalimentare italiano».

Per Paolo Barilla, vicepresidente di Mediterranea: «La ricchezza, la varietà e la natura dei prodotti rappresentati da Unione Italiana Food sono complementari alla dieta mediterranea nel suo complesso. Per questo, insieme a Confagricoltura, abbiamo costruito una struttura per la promozione e valorizzazione delle filiere mediterranee e dei prodotti italiani di eccellente qualità che in quel paniere si collocano, in una logica di integrazione di filiera e tra più filiere, ben rappresentate da entrambi i soci fondatori». “Mediterranea” rappresenta una compagine del valore di 106 miliardi di euro, che offre lavoro a 650mila addetti.

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