Operazione antidoping, segnalati due atleti. Tra l’8 e il 9 maggio scorsi erano state arrestate, dopo tre anni di indagini tre persone, due delle quali sammarinesi, e ne erano state indagate altre 25 per vari reati. I più gravi sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze dopanti, anche ad effetto stupefacente, importazione dall’estero di sostanze dannose per la salute pubblica, ed autoriciclaggio. Per altre otto era scattato l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Nell’ordinanza del gip Cantarini venivano poi minuziosamente ricostruiti i passaggi delle sostanze acquistate in Cina e Germania, confezionate in provincia di Salerno e smerciate tra San Marino, Rimini e Roma. Tra gli indagati figurano professionisti del mondo del fitness (in particolare del body building) e della nutrizione, gestori di palestre e di esercizi commerciali specializzati nell’integrazione alimentare.
Le indagini
L’attività investigativa era partita nel giugno del 2021 quando, su segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, era stata individuata una spedizione contenente ingenti quantitativi di sostanze anabolizzanti che portò all’arresto di un riminese di 51 anni. Nel corso dell’indagine, sono stati infatti individuati e posti sotto sequestro il magazzino e il laboratorio clandestino al cui interno sono stati rinvenuti, tra l’altro, complessivamente 26 flaconi della ‘droga dello stupro‘, 1200 fiale di nandrolone, 20 kg di efedrina, 400 kg di principi attivi per la produzione di anabolizzanti, steroidi e ormoni della crescita, oltre a 700mila compresse già confezionate e pronte per la vendita.