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Sesso al night, l’associazione “bordello” benedetta dal boss De Feo

di Alessandro Mosca
I carabinieri svelano la gestione occulta del night "L'Afrodite": era un'entità culturale. La nuova gestione protetta da "Carminuccio"
Sesso al night, l’associazione “bordello” benedetta dal boss De Feo

C’è un prima e un dopo nella storia dell’Afrodite, il night club finito al centro dell’inchiesta della Procura di Salerno e condotta dai carabinieri della Compagnia del capoluogo diretti dal maggiore Antonio Corvino. Sia il “prima” che il “dopo” sono finiti sotto la lente della magistratura. Il “prima” racconta la lunga storia di un locale da sempre “chiacchierato” che, da anni, vedeva arrivare sulla zona della litoranea di Battipaglia, nella zona del Parco Lagomare di via Doria, proprio accanto a un parcheggio per i camper, diversi avventori da ogni zona della provincia (e non solo) pronti ad “intrattenimenti particolari”.

Il nuovo corso

Il “dopo”, invece, è fatto di una nuova gestione, un nuovo corso collegato anche con il passato che, come appurato nel corso delle indagini e svelato nell’ordinanza firmata dal gip Annamaria Ferraiolo, aveva ricevuto pure una “benedizione illustre”: quella di Carmine De Feo, lo storico boss dell’omonimo clan di Bellizzi, che aveva “benedetto” la nuova gestione di Armando Del Giorno. I due erano entrati in contatto grazie allo zio dell’imprenditore salernitano, Salvatore Del Giorno.

Le conversazioni

Nel gennaio 2021, Del Giorno senior era detenuto presso il carcere di Asti ma, in ogni caso, era raggiungibile tramite un cellulare. «Mi sono pigliato un locale a Battipaglia… come lo Sharon», disse il nipote al telefono, ricordando un altro night sito negli scorsi anni lungo la Costa Sud. Dall’altra parte della cornetta, arrivarono immediatamente delle rassicurazioni: «Eh, mi raccomando… tu lo sai, ci sta Carminuccio, ci sta eh… quasiasi cosa… stai coperto là, Armando». La persona in questione – come emerge anche dalle successive intercettazioni – è Carmine De Feo, esponente di spicco dell’omonimo clan guidato dal fratello Pasquale che per anni ha tenuto il dominio a Bellizzi e nella Piana del Sele. I contatti fra zio e nipote, in quelle giornate d’inizio gennaio 2021, sono stati continui e costanti. «Fai cose buone Armà e non ti preoccupare tu… mo ci parlo io con Carminuccio che se è qualcosa… se è qualcosa… fai il nome». E la “benedizione” all’operazione da parte del boss viene sancita in una telefonata intercettata dai carabinieri, avvenuta nel pomeriggio del 10 gennaio.

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