Quando ha lezione, Yuri Di Lucia, studente di sassofono originario di Agropoli e rappresentante degli studenti, deve considerare che per arrivare alla meta, in cima a via de Renzi, dovrà impiegare poco più di un’ora e quaranta minuti. Non tanto per raggiungere Salerno con il treno (che impiega 38 minuti) ma per tutto il resto del tragitto che serve percorrere per arrivare al Conservatorio Martucci. Il primo step è arrivare a piazza Malta, poi bisogna avere la fortuna che il bus della linea 1 passi in orario e attendere che compia tutto il percorso.
E non va certamente meglio ai compagni-musicisti che arrivano in Conservatorio con le auto: il parcheggio è praticamente introvabile tanto che, nei giorni di punta, le auto in sosta arrivano fino in cima a Canalone o rischiano multe salate. Il risultato è che in questa parte del centro storico alto si è creata una sorta di “bomba a orologeria”: residenti esasperati dal parcheggio selvaggio e studenti e professori costretti a subire aggressioni, atti vandalici ai danni delle auto e gesti di varia intemperanza. «Siamo consapevoli – spiega lo studente – che i disagi sono tanti e che devono essere risolti insieme ai residenti. Bisogna rendere “universitarie” le due linee di bus, la 1 e la 26, così da poter avere più corse».
Per questi ragazzi che portano a spalla strumenti anche parecchio ingombranti e che rischiano di rovinarsi con l’umidità, sapere di avere a disposizione un parcheggio oppure delle navette sarebbe una soluzione più che risolutiva. «Sono almeno trent’anni che sentiamo promesse ma nulla mai cambia. La situazione sta diventando sempre più preoccupante tra atti vandalici e situazioni spiacevoli. Il Conservatorio dovrebbe scioperare, fare qualcosa perché qui nessuno si muove», ribadisce Gerardo Lambiase, uno dei lavoratori del Martucci.