La Salerno istituzionale, seconda città della Campania, ha ignorato lo scorso giovedì 24 maggio, il 32 esimo anniversario della strage di Capaci (Palermo) in cui trovarono orrenda morte il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta. La triste ricorrenza è stata adeguatamente ricordata in tutta l’Italia e il monito più severo ed attuale contro la criminalità organizzata è venuto dall’intervento del Presidente Mattarella. L’ingiustificata distrazione della strage di Capaci ricorda la più famosa frase di Giovanni Falcone: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta”. Ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone sarebbe stato un dovere verso quella parte della magistratura italiana che pur nella consapevolezza di essere nel mirino della criminalità organizzata l’ha combattuta e la combatte a viso aperto.
La Salerno istituzionale ha dimostrato con il silenzio di non avere memoria! Eppure, in via Nizza, angolo via Buonocore, è stato eretto un monumento al ricordo dei magistrati uccisi dalla mafia: Falcone e Borsellino. Sarebbe stata anche l’occasione per ricordare le due vittime della camorra: il sindaco di Pagani Marcello Torre e il noto penalista Dino Gassani che prima di accasciarsi sulla scrivania in un lago di sangue ebbe il coraggio di scrivere la frase “non posso perdere ogni dignità“. Intendeva dire che non avrebbe mai accettato le imposizioni della camorra. Stringe il cuore vedere lo stato di abbandono in cui versa il monumento al ricordo perenne dell’omicidio per mano della mafia di Falcone e Borsellino. Fu un giornalista salernitano a chiedere al sindaco di Salerno dell’epoca, onorevole Vincenzo De Luca, di ricordare con un monumento la lotta di Falcone e Borsellino contro la criminalità organizzata. L’imput fu fatto proprio dal sindaco De Luca. Naturalmente, il monumento fu inaugurato con larga partecipazione popolare. Non ci fu seguito! Commenti? Non ci resta che piangere!