“Questo provvedimento ha suscitato più clamore del necessario. La misura, infatti, si riferisce a un presunto inadempimento di carattere meramente ed esclusivamente formale. Di più: lo stesso magistrato negli atti si riferisce a un ‘ritardo’ nell’aggiornamento del modello organizzativo. Il provvedimento quindi, di natura tecnica, potrà essere immediatamente sospeso con l’accoglimento della richiesta di sospensiva che depositeremo domani“. È quanto spiega in una nota il professor Vito Mormando, legale della Costruzione Barozzi spa (Cobar) di Altamura, in provincia di Bari, una delle quattro imprese interessate all’appalto per la nuova Cittadella della Giustizia di Salerno raggiunte da una misura interdittiva di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione della durata di un anno disposta dalla Procura del tribunale campano in base della legge 231 sulla responsabilità degli enti.
Le accuse
Secondo l’accusa le imprese non avrebbero adottato e, comunque, efficacemente attuato, tutte le procedure necessarie per impedire la fornitura – e quindi anche l’impiego – di beni di tipologia diversa da quella indicata nel contratto d’appalto pubblico. “Ad ogni buon conto, la società – osserva il legale della Cobar – ha già incaricato un autorevole studio professionale per procedere all’aggiornamento del modello 231 e ha già dato comunicazione di ciò alla Procura della Repubblica di Salerno. Ciò che mi preme sottolineare infine è che l’intervento della magistratura salernitana è esclusivamente limitato ad alcune delle molteplici attività societarie e non tocca in alcun modo il management di Cobar spa“.