Condanna annullata e da rifare. Era finito in carcere mentre i giudici d’Appello stavano ancora scrivendo le motivazioni della sentenza per mezzo della quale avevano ridotto d’un anno la pena a tre anni e sei mesi di reclusione originariamente inflittagli in primo grado: effetti di un’ordinanza d’inasprimento di misura cautelare firmata dalle toghe che lo avevano appena giudicato viste le plurime evasioni e la duplice aggressione del 30 dicembre scorso ai danni della ex compagna, dapprima picchiata per l’acquisto delle sigarette e poi ferita con un coltello al dorso della mano destra (prognosi di 15 giorni).
Il colpo di scena
Nelle scorse ore, però, la sentenza di condanna a carico del 40enne bellizzese, N.S. le sue iniziali, è stata annullata. Gli ermellini della Quinta sezione penale della Corte di cassazione (presidente il giudice Rosa Pezzullo, relatrice Egle Pilla) hanno accolto il ricorso proposto dall’imputato, difeso dal penalista Giuseppe Russo, rinviando alla Corte d’Appello di Napoli per un nuovo giudizio limitatamente al trattamento sanzionatorio. Il sostituto procuratore generale Paola Filippi aveva chiesto il rigetto dell’unico motivo avanzato dalla difesa, che a ragion veduta aveva ravvisato degli errori nella determinazione della pena inflitta dai giudici d’Appello salernitani.