L’obiettivo era stanare gli autori degli sversamenti illeciti dei rifiuti ma nei fatti le fototrappole posizionate in zone cruciali del centro storico, della zona orientale e delle zone collinari, spesso soggette alle azioni dei “cafoni dei sacchetti”, sono state anche un mezzo per stanare gli evasori della Tari. Grazie alle immagini visionate dal Nucleo Ambiente e Decoro della polizia municipale, guidato dal capitano Mario Elia, oltre a scoprire dipendenti di aziende – soprattutto del settore edile – e cittadini che si spostano anche da altri quartieri per buttare la spazzatura indiscriminatamente, è stato attivato anche il personale del Nucleo anti evasione Tributaria.
I numeri
Nel periodo tra febbraio e maggio di quest’anno, su 35 attività imprenditoriali controllate, infatti, ben 15 – quindi quasi il 50% – sono risultate del tutto sconosciute all’ufficio Tributi del Comune dal momento che non avevano mai presentato denuncia Tari. Addirittura c’è il caso di un’azienda che adesso dovrà pagare 70mila euro di arretrati sulla tassa. Nel complesso, il totale dei metri quadrati non corrispondenti e quindi evasi è risultato di circa 6mila metri quadrati con un recupero dell’evasione che supera i 200 mila euro. Per quanto riguarda i cittadini, invece, sei sono state le persone sorprese ad abbandonare rifiuti di vario genere e diverse quantità e denunciate e undici i verbali per inosservanza delle norme sulla raccolta differenziata.