Il ballatoio di corso Vittorio Emanuele a Minori, dal quale cadde un’anziana, Rosa Laurenzano, poi deceduta al Ruggi di Salerno il 25 agosto del 2013, non è di proprietà privata: la “signoria” dei cinque proprietari delle abitazioni che vi si affacciano non può considerarsi come dimostrazione di titolarità del bene. Questo il principale motivo che ha indotto la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione ad annullare la sentenza di Appello sul caso, ai fini dei soli effetti civili, rinviandola al giudice competente. I reati di omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo per cui sono state imputate quattro persone, invece, risultano prescritti.
Al centro della vicenda l’altezza del ballatoio, di 66 centimetri inferiore al minimo di un metro prescritto dalla legge, e il mancato adeguamento da parte dei proprietari del bene: tesi, quest’ultima, che era stata espressa dai giudici del Tribunale di Salerno, che a febbraio 2021 si era pronunciato sulla questione.
Nella sentenza di primo grado, infatti, la fonte della responsabilità colposa degli imputati era stata ricondotta all’onere generico di porre in condizioni di sicurezza l’accesso alla loro abitazione in quanto «effettivi gestori del ballatoio».