Multato per aver superato di soli 0,2 decimi di chilometro il limite di velocità nel territorio comunale di Trepuzzi (provincia di Lecce). È accaduto a un automobilista che è stato sanzionato lungo la Statale 613 Br – LE perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 23+700 dir. Brindisi. Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h. Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa. Altrimenti, l’automobilista è salvo. È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada.
Ma evidentemente come viene sottolineato da Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti“: «Il bisogno di rimpinguare i bilanci stanno però imponendo misurazioni più raffinate. Insomma, anche se si sta sulla pubblica via sembra quasi essere proiettati in competizioni automobilistiche dove si viaggia sul filo dei millesimi solo che qui, nei controlli della velocità siamo ancora rimasti, non si sa ancora per quanto a questo punto, al controllo dei decimali. Dunque si tratta di accertamento effettuato solo con l’ausilio di un’apparecchiatura elettronica, e considerato il superamento del limite, poco al di sopra di quello imposto, l’automobilista non è in grado, anche usando la normale diligenza richiesta per la condotta di guida, di verificare il rispetto del limite al “centesimo”, perché condizionato inevitabilmente ad alcuni parametri empirici esterni che impediscono la verifica simultanea e certa della velocità effettiva».
Lo stesso D’Agata conclude: «Se anche la Corte di Cassazione ha ricordato con ordinanza 3698/2019 che nessuna multa va elevata nei confronti di chi supera di poco il limite, l’ente accertatore prenda atto di quanto accaduto e provveda all’annullamento del verbale con il ricorso amministrativo senza che il malcapitato debba rivolgersi al giudice di pace sborsando anche il costo del contributo unificato che è praticamente prossimo a quello dell’intero verbale se pagato nei cinque giorni».