Stadio inagibile per tifosi e genitori dei piccoli atleti. E allora quest’ultimi se le inventano tutte per assistere alle gesta dei loro “campioncini”, con tutti i pericoli e le contraddizioni del caso. L’impianto sportivo “Pasquale Vittoria” di Fisciano, ribattezzato Unisa Stadium alla vigilia delle Universiadi 2019 (quando furono eseguiti alcuni lavori di riqualificazione nel campo, nda) finisce nuovamente al centro della polemica. Da tempo, infatti, la struttura ha bisogno di accorgimenti che la rendano in grado di accogliere le tifoserie sugli spalti.
Nel corso degli anni, la mancanza di agibilità per i supporters ha reso anche necessario in alcune circostanze l’intervento delle forze dell’ordine per tenere sotto controllo situazioni che rischiavano di farsi spiacevoli a causa dell’incontro ravvicinato tra le tifoserie. Per mettere mano allo stadio, tuttavia, il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa, ha più volte promosso una convenzione con l’Università di Salerno – a cui non ha peraltro lesinato stoccate -.
Ad ogni modo le scene cui si assiste durante partite o allenamenti delle squadre del posto, comprese le rappresentative giovanili, sono emblematiche. Capita che alcuni tifosi, magari genitori degli atleti, parcheggino le proprie vetture a ridosso dell’impianto, salendo sulle auto per avere una visuale migliore del prato verde in quanto non possono accedere alla struttura. Altri si accontentano di scrutare il campo da lontano, sperando di riconoscere i propri beniamini.