«Il “Masuccio Salernitano” è proprio un porto di mare». Ricorrono alla battuta coloro che frequentano lo scalo turistico di piazza della Concordia per descrivere l’andirivieni nelle ore serali e notturne di chi non dovrebbe avere accesso all’area portuale. «La vigilanza all’ingresso del porto è attiva dalle sette del mattino alle 15, dopodiché chiunque può entrare e uscire senza dar conto a nessuno», afferma Lucio Balsamo, responsabile dell’aree demaniali in concessione alla Lega Navale. «Di sera qui arriva di tutto». In effetti, sulle banchine, specie entrando a destra, lato lungomare, arrivano auto con persone che si appartano per i più disparati motivi. Le associazioni che hanno le imbarcazioni e i loro uffici o gruppi sportivi hanno subito anche diversi furti. L’accesso alle banchine è precluso ai non autorizzati, ma di sera e di notte c’è perfino un via vai di rider che consegnano le pizze a chi ha deciso di consumarle lungo il mare.
In quell’area circola varia umanità rendendo pericolosa la permanenza e la mattina i segni delle attività notturne sono evidenti come testimoniano i cumuli di rifiuti ammassati. «Questa è la porta di accesso a Salerno per migliaia di turisti, sia quelli diretti ai traghetti sia chi usufruisce del post barca, ma non c’è neanche un facile e individuabile accesso pedonale – aggiunge Balsamo -. Basti pensare che l’ingresso al porto è chiuso da sbarre, ovviamente negli orari di presidio della vigilanza privata, e il fiume di turisti diretti verso la Costiera amalfitana e Capri dovrebbe salire sul molo e scendere le ripide scale con borse e valigie varie, sotto il sole cocente e per giunta senza alcun cartello che ne indichi il percorso. E così i turisti sono costretti a camminare in stretti spazi tra le auto, le barche abbandonate da decenni che diventano ricettacolo di immondizia». L’autorità portuale è quindi chiamata alla vigilanza dell’area durante l’arco delle 24 ore, per garantire la sicurezza dello scalo e anche provvedere alla pulizia delle banchine che è compito loro, visto che le associazioni pagano per questi servizi. Va poi risistemata l’area con una cartellonista e con degli accessi sicuri ai turisti.