Le preoccupazioni dei 150 lavoratori della cooperativa portuale “Flavio Gioia” non si placano e non si allenta il pressing delle organizzazioni sindacali che chiedono l’immediata apertura di un confronto per risolvere la vertenza della “più grande industria” di Salerno che rischia di essere cancellata. Per chiedere che sia aperto un tavolo di confronto è intervenuta anche la Uil Trasporti Campania con una nota a firma del segretario generale, Antonio Aiello, e del segretario regionale, Giuseppe Tamburro, in cui si sollecita un incontro «urgente per scongiurare i licenziamenti».
Come ricordano i due segretari «da tempo denunciamo la grave situazione segnalando che occorre assumere misure urgenti e concrete per affrontare la crisi, altrimenti si rischierà il licenziamento di tutti i dipendenti». Le imprese che lavorano all’interno del porto cittadino, infatti, stanno continuando ad assumere in proprio oppure a scambiarsi manodopera, bypassando il ricorso alla forza lavoro della compagnia, con la connessa diminuzione delle commesse e, di conseguenza, dell’occupazione nella cooperativa portuale che, in questo modo, viene svuotata del suo senso stesso.
«Non possiamo non segnalare che inidonea gestione dei picchi di lavoro, utilizzando mano d’opera esterna invece di servirsi del personale della Compagnia, è principalmente dovuta alla deregolamentazione del lavoro portuale: il governo dovrebbe introdurre norme che regolino il settore e favoriscano l’utilizzo di manodopera qualificata e stabile». Non solo, perché, continuano i segretari nella nota, «chiediamo a gran voce, per fronteggiare la crisi, che l’Autorità di sistema portuale vigili sul rispetto e la corretta attuazione della legge 84/94 (che all’articolo 17 norma l’attività delle realtà come la Compagnia salernitana) e venga subito adottato il “Piano organico porti” per mantenere alta l’attenzione sulla qualità e sull’efficienza del lavoro».