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Eboli, pagato per non fare niente: da 4 mesi senza mansioni

di Franceso Faenza
Cosimo Cicia e Vito Sparano scrivono al nuovo direttore Gerardo Liguori «Vicenda incredibile, strano che non sia intervenuta la Corte dei Conti»
Eboli, pagato per non fare niente: da 4 mesi senza mansioni

Ogni mattina, un infermiere arriva in ospedale ad Eboli, timbra l’ingresso, entra in reparto e resta a braccia consorte, fino alla fine del turno. Ogni mattina, i dirigenti dell’ospedale e dell’Asl di Salerno vanno a lavoro nei loro ovattati uffici. E pur conoscendo questa vicenda singolare, non fanno nulla per risolverla. Sono trascorsi oltre quattro mesi dall’inibizione ricevuta dall’infermiere del Pronto soccorso di Eboli. È cambiato il direttore sanitario dell’ospedale, ma non il destino professionale dell’infermiere costretto a non fare niente in reparto da oltre 130 giorni. Nessun contatto con i pazienti e nemmeno con i medici di turno, sarebbe questo il diktat partito dalla primaria. Turno dopo turno, giorno dopo giorno, i vertici dell’ospedale non hanno risolto il braccio di ferro.

Prima Nicoletta Voza, ora Gerardo Liguori, non sono riusciti a superare questo paradosso. La Corte dei Conti, a quanto pare, non si è interessata al caso. E la vicenda si trascina in un clima inverosimile per l’infermiere, per i suoi colleghi e per i medici di turno. L’infermiere è ufficialmente in servizio. Ma non può svolgere mansioni. A fine mese gli viene pagato lo stipendio, anche se resta a braccia incrociate per tutti i turni di lavoro. «Sappiamo che c’è stato un incontro tra il nuovo direttore sanitario, Gerardo Liguori, e la primaria del Pronto soccorso – afferma Vito Sparano, dirigente della Uil Fpl-. Speriamo che presto venga adottata una soluzione. Andare avanti così non è possibile. L’infermiere non può trascorrere le giornate e i turni di lavoro inibito a qualsiasi tipo di prestazione sanitaria».

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