Nel linguaggio asettico della Pubblica amministrazione si definiscono “tagli alla spesa corrente e all’acquisto di beni e servizi” e, sulla carta, si tratta di una sorta di ridimensionamento della spesa per l’attività quotidiana della macchina amministrativa che non non dovrebbe scalfire l’efficienza dei servizi essenziali erogati da Palazzo di Città. Ma nei fatti, i tagli che l’amministrazione ha deciso di applicare per coprire parte del disavanzo, rischiano di concretizzarsi in un abbassamento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, considerando soprattutto che la carenza del personale al Comune è già cronica.
La delibera “aggiustata”
La cura dimagrante imposta agli uffici è diventata necessaria dopo che la Giunta ha dovuto varare una nuova delibera per rettificare l’errore contenuto nel bilancio previsionale votato soltanto qualche giorno fa e che, per la correzione, deve ritornare in aula giovedì prossimo. “Nello schema di bilancio di previsione 2024 – 2026 – si legge nella delibera – è stata iscritta per mero errore materiale la somma di 25.196.984 euro con esclusione di quella relativa al mancato ripiano del disavanzo derivante dalla gestione 2021 e risultante dal risultato del preconsuntivo 2023 (8.419.264 euro) che va interamente ripianato nell’esercizio finanziario 2024”, quindi entro quest’anno. Per cui, la somma esatta da iscrivere nel bilancio di esercizio finanziario 2024 per il recupero del disavanzo è 33.616.248 euro.
Una sforbiciata per tutti gli uffici
Per coprire questa cifra, quindi, vengono calcolati 6,3 milioni di euro dalla vendita del primo lotto dell’ara Prog dell’ex Cementificio, altri 6 milioni di euro dalla cessione del secondo lotto della stessa area Prog per cui è in corso di definizione il contratto e l’alienazione dell’immobile di via Bastioni che ospita gli uffici della Salute mentale dell’Asl, pronta a diventare pienamente titolare dello stabile storico. Non abbastanza, però, per coprire tutta la cifra, per cui è stata decisa la sforbiciata alla spesa corrente e all’acquisto di beni per uffici, come quello della polizia municipale già fortemente in sottorganico e come per le Politiche sociali.
Nel dettaglio, i tagli riguardano i capitoli di bilancio relativi alle spese correnti della segreteria generale (acquisto di beni e servizi supporto tecnico, operativo e gestionale attività deliberative organi istituzionali); la gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato (spese per formulazione, coordinamento e monitoraggio dei piani e dei programmi economici e finanziari in generale); le spese per la gestione amministrativa dei beni immobili patrimoniali e demaniali e per avvocatura, attività di patrocinio e di consulenza legale a favore dell’Ente; le spese correnti e l’acquisto di beni e servizi della polizia locale. La sforbiciata riguarda anche le attività culturali e i vari interventi nel settore culturale; il programma di sviluppo e valorizzazione del turismo; gli acquisti legati a viabilità e infrastrutture stradali; gli interventi per la disabilità, per gli anziani per soggetti a rischio esclusione sociale e per la rete dei servizi sociosanitari e sociali.