Quattordici anni di reclusione per Francesco Pecoraro, 12 per Fedele Schipani. Prime pene richieste dal pm Bianca Rinaldi per la lupara bianca di Sergio Giordano, il capozona di Pontecagnano Faiano che sarebbe stato ammazzato il 31 marzo del 1993, a 26 anni, per una vendetta interna al clan Pecoraro-Renna. La requisitoria della pubblica accusa riguarda solo gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato: sono il fratello del boss bellizzese Giovanni Pecoraro, freddato nel 1989, ed il collaboratore di giustizia olevanese, detto Rosario ‘u pasticciere, rispettivamente assistiti dagli avvocati Eliana Zecca e Andrea Ruggiero.
I coinvolti
Il capoclan Pasquale Renna, difeso dal penalista Giuseppe Russo, non s’è avvalso del procedimento speciale, che implica la premialità dello sconto d’un terzo sull’eventuale pena inflitta: nelle prossime settimane il gup Annamaria Ferraiolo s’esprimerà contestualmente sul suo rinvio a giudizio e sulle prime richieste di condanna avanzate dal pm. La posizione di Alfonso Pecoraro, affetto da gravi problemi di salute, è stata stralciata dal procedimento penale.