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La “setta di Gallinaro” s’allarga a Salerno

di Alessandro Mosca
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La “setta di Gallinaro” s’allarga a Salerno

Quei volantini su sfondo azzurro, stampati con un formato A4, non sono passati inosservati. Sono gli stessi che, ritualmente, si sono visti – e si continuano a vedere – in diversi centri della Valle dell’Irno, in particolare fra Fisciano, Mercato San Severino e Montoro. Adesso quegli annunci di pellegrinaggi organizzati alla volta del Basso Lazio sono spuntati anche a Salerno. Negli ultimi giorni, infatti, sono state notate – in particolare fra Mercatello, Pastena e Torrione – le locandine per l’organizzazione di visite alla volta del “santuario” di Gallinaro, in provincia di Frosinone, della “culla di Gesù Bambino della nuova Gerusalemme”.

L’annuncio

Le informazioni sono le solite: i pellegrinaggi, infatti, vengono organizzati tutti i giovedì e le domeniche con partenza alle ore 7 dal capoluogo. Sul foglio stampato, poi, vengono indicati anche i numeri di cellulare degli organizzatori. Sembra tutto in regola, sembra un annuncio come tanti altri. Se non fosse che la chiesa del Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme di Gallinaro sia stata scomunicata da tempo.

La lunga disputa

Era il 2016 quando Papa Francesco scomunicò il gruppo – legato alla “veggente” Giuseppina Norcia che ha sempre sostenuto di veder apparire nella cappella di Gallinaro il Gesù Bambino – impegnato a diffondere in diverse località “dottrine falsamente religiose e insegnamenti biblici distorti ed estranei alla verità dei testi sacri”. Eppure, nonostante la “censura” vaticana, il gruppo ha fatto proseliti.

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