Novantaquattro anni. Era nel frattempo, per altre cause, la donna è deceduta – l’età della passeggera della Fiat Punto presa d’assalto da due fratelli olevanesi, classe ‘78 e ‘89, che a novembre prossimo compariranno davanti a Vincenzo Ferrara, giudice del Tribunale di Salerno, per l’udienza predibattimentale sulla follia d’agosto 2022. I due, difesi dagli avvocati Daniele Olivieri e Nadia Menza, sono imputati per concorso in minacce, lesioni e danneggiamento pluriaggravati. Le persone offese sono lo zio e la prozia, poi deceduta. Le condotte contestate sono state accertate da Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini delegate ai carabinieri della Stazione di Olevano sul Tusciano (maresciallo ordinario Pietro Bardoscia), coordinati dalla Compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Samuele Bileti.
Era il 17 agosto del 2022. Stando alla ricostruzione prospettata dagli inquirenti, i due imputati, dopo essersi avvicinati all’autovettura dello zio (con lui c’era la madre 94enne, deceduta a dicembre scorso), presero a colpire ripetutamente, con un oggetto di ferro brandito a mo’ d’arma, i vetri dei finestrini ed il parabrezza, che finirono in frantumi. «Vengo a casa e ti taglio la testa»: questo il tenore delle parole intimidatorie rivolte allo zio. L’uomo fu costretto a fermare l’autovettura e a tollerare l’aggressione, prima di riprendere la marcia con una manovra spericolata, «in seguito alla quale – è la ricostruzione della Vivaldi – la madre urtava la gamba sinistra contro il piantone dello sportello della macchina sulla quale viaggiava come passeggera». L’escoriazione alla gamba destra fu refertata al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia: cinque giorni di prognosi.
Due in meno dei sette riconosciuti all’uomo, che, colpito dall’oggetto di ferro utilizzato per danneggiare la vettura, riportò una contusione del braccio e della mano sinistra. «Se torni a casa – l’avvertimento – io ritorno e ti ammazzo».