Una gara confezionata su misura. È la pesante accusa mossa al Comune di Battipaglia dal titolare d’uno studio fotografico e di produzione video cittadino, che s’è rivolto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, dopo essere stato estromesso dalla procedura negoziata volta ad affidare per un triennio i servizi di microfonia e filodiffusione per attività istituzionali (sedute di Consiglio comunale, conferenze stampa, eventi et similia). Aveva presentato un’istanza di precontenzioso, alla quale s’era aggregato pure Vincenzo Maiorino, segretario generale che ha curato l’intero iter culminato a novembre scorso nell’aggiudica dell’appalto sottosoglia (l’importo a base d’asta era di 39mila euro).
Il parere
Alla fine il Consiglio dell’Anac, presieduto da Giuseppe Busia, ha deliberato che il controverso requisito speciale previsto dal disciplinare di gara «non è conforme alle disposizioni normative sotto il profilo della mancanza di proporzionalità e congruità rispetto all’oggetto dell’appalto», che l’estromissione dell’operatore è «illegittima» e che, sulla scorta della «natura dei vizi procedurali censurati», il Comune di Battipaglia «dovrà procedere all’annullamento della richiesta di offerta (la procedura intrapresa sul Mepa, il Mercato elettronico per la pubblica amministrazione, ndr) e indirne una nuova, doverosamente emendata dai vizi accertati».