Prima di firmare il decreto di commissariamento, l’arcivescovo di Salerno si era confrontato in udienza privata con il Papa. Monsignor Andrea Bellandi in Vaticano informò Bergoglio della vicenda, chiedendogli consiglio sul come comportarsi nei riguardi dell’associazione di fedeli “Opera del Gregge del Bambin Gesù”. Era il 18 settembre dello scorso anno quando, a tre giorni dalla festa a Salerno per il patrono San Matteo, Bellandi maturò l’idea di affrontare con il Pontefice una vicenda di cui già si erano occupati i suo predecessori alla guida della Curia di via Roberto il Guiscardo ossia gli arcivescovi Gerardo Pierro e Luigi Moretti. Da quel momento, anche nelle ultime settimane, il confronto tra la Curia di Salerno e l’associazione di fedeli con sede a Montecorvino Pugliano è stato continuo.
La volontà del monsignore
Chiara la volontà di monsignore Bellandi di indicare ai rappresentanti ed ai componenti della “Opera del Gregge del Bambin Gesù” comportamenti da tenere in linea con quelle che sono le indicazioni sia della Chiesa salernitana che del Vaticano. In particolare l’invito rivolto ai fedeli, per uniformarsi a quanto richiesto sia ai religiosi che ai credenti dal Papa, è stato quello di aprirsi alle attività sul territorio svolte nelle parrocchie dell’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno e di rendere partecipi delle proprie la Curia di via Roberto il Guiscardo.