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Porti, la Costiera contro il nuovo regolamento

I sindaci espongono le loro ragioni in Prefettura: «Meno attracchi significa più traffico»
Porti, la Costiera contro il nuovo regolamento

Impensierisce i sindaci della Costiera e alle compagnie di navigazione il nuovo Regolamento accosti del Circondario Marittimo di Salerno recentemente varato dalla Capitaneria di Porto. L’obiettivo è di ridurre il numero degli attracchi e di regolare il traffico marittimo al fine di aumentare la sicurezza, va in collisione con la necessità, da parte di Regione e Comuni costieri, di puntare sulle vie del mare per decongestionare il traffico sulla strada statale 163 Amalfitana. Questa mattina presso la Prefettura di Salerno si è svolto un incontro in cui le parti in causa hanno rappresentato le proprie ragioni. Il prefetto Francesco Esposito ha ricevuto il comandante provinciale della Capitaneria di Porto, il capitano di vascello Attilio Maria Daconto, il presidente della quarta commissione Trasporti della Regione Campania, Luca Cascone e i sindaci dei comuni costieri con approdo da Vietri sul Mare a Positano (De Simone, Della Monica, Capone, Reale, De Rosa Laderchi, Milano, Caso e Giuda).

La volontà degli amministratori

“Da parte dei sindaci c’è la volontà di comprendere gli effetti – spiega a margine della riunione il sindaco di Amalfi, Daniele Milano – anche perché la preoccupazione c’è e potrebbe esserci una ripercussione sul traffico via terra sul quale nel corso degli anni, sindaci prima, con provvedimenti concertati con il Prefetto e con l’Anas con la proposta che è approdata in parlamento della modifica del codice della strada per la ztl territoriale hanno fatto una politica restrittiva ovviamente puntando in chiave alternativa sulle vie del mare”.

Condizioni e criticità

“Oltre a tener presente le esigenze delle compagnie di navigazione, oltre a tener presente le esigenze di sicurezza della Capitaneria, occorre tener presenti quelle che sono le condizioni che i comuni si trovano ad affrontare – aggiunge il sindaco di Positano Giuseppe Guida – Ci sono delle criticità rispetto alla nuova ordinanza della capitaneria che sono differenti a seconda dei tipi dei comuni, ma la cosa interessante ecco è questa disponibilità da parte della Regione a sentire i sindaci nella definizione dei piani accosti. Non si può pensare di stabilire degli accosti tenendo presente solo quelle sono le condizioni sicurezza mare ma occorre tener presente di cosa questo comporta sulla terraferma e tutte le problematiche di sostenibilità e di vivibilità che i territori chiaramente subiscono”

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