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Pontecagnano, nipote violentata: lo zio si difende

di Carmine Landi
Il 22enne risponde al gip: la piccola denunciò gli abusi nel cantiere della scuola
Pontecagnano, nipote violentata: lo zio si difende

Ha risposto alle domande del gip, negando gli addebiti contestati dagli inquirenti. Il 22enne di Pontecagnano Faiano, accusato d’aver consumato plurimi rapporti sessuali con la nipotina bellizzese, al tempo 11enne, ieri mattina è apparso al cospetto di Valeria Campanile, gip del Tribunale di Salerno, e di Rosa Staiano, pm titolare delle indagini – delegate ai carabinieri della Stazione del comune capofila dei Picentini (maresciallo capo Dario Santaniello), coordinati dalla Compagnia di Battipaglia (capitano Samuele Bileti) – per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia. Venerdì scorso i militari dell’Arma avevano varcato la soglia del penitenziario di Fuorni di Salerno – all’interno del quale l’indagato era già recluso per un’eclatante rapina – per notificare al giovane un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: la gravosa accusa è di violenza sessuale aggravata.

I rapporti

Plurimi i rapporti carnali dei quali la ragazzina – la stessa che, l’8 gennaio scorso, denunciò d’essere stata rapita da ignoti (non dallo zio, che era già in cella) mentre andava a scuola a Battipaglia – avrebbe riferito agli investigatori nel corso delle audizioni protette, alla presenza d’uno psicologo. Racconti che hanno convinto il pm al punto tale da richiedere l’applicazione della più restrittiva delle misure cautelari senza ritenere necessario l’esame della ragazzina nelle forme previste dall’incidente probatorio.

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