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Salerno, la piramide della “cricca”: «Bove e Zeno al vertice»

di Alessandro Mosca
Ricostruiti ruoli e mansioni dei protagonisti degli affari all’ombra della movida
Salerno, la piramide della “cricca”: «Bove e Zeno al vertice»

Due uomini al vertice in grado di contare sull’aiuto di due soci-finanziatori e di altrettanti commercialisti compiacenti. E poi una lunga serie di prestanome che erano proprietari, solo sulla carta, di alcuni dei bar e dei ristoranti più importanti di Salerno. La “cricca dei locali”, sgominata giovedì dalla Guardia di finanza creando un vero e proprio terremoto nel by-night di Salerno, era organizzata come una piramide. La ricostruzione emerge chiara nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Annamaria Ferraiolo che ha portato sei persone agli arresti domiciliari (sono 31, in totale, gli indagati mentre oggi si terranno i primi interrogatori di garanzia) e al sequestro di numerosi locali fra il capoluogo, Casoria e Roma.

L’organizzazione

Una piramide, dunque, guidata dai due “vecchi amici” Domenico Zeno e Vincenzo Bove a cui – scrive il gip nell’ordinanza cautelare – «va riconosciuta la posizione di capo promotore e organizzatore dell’associazione: costoro si occupavano della diretta gestione delle attività commerciali facenti capo al gruppo e della predisposizione delle attività formali prodomiche alle intestazioni fittizie, essendo unanimemente riconosciuti come i veri referenti dei locali rientranti nella sfera di ingerenza dell’associazione».

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