«Abbiamo visto i nostri parenti ricoverati sulle barelle, nemmeno fossimo al Cardarelli di Napoli ». Riesplode la protesta all’ospedale di Eboli. Alcuni familiari hanno immortalato i propri parenti stesi sulle barelle: «Per giorni abbiamo atteso un posto dignitoso in reparto. Ce li ritroviamo parcheggiati in un corridoio del Pronto soccorso, in uno scenario sconfortante». Non ci sono posti letto. È la prima risposta dell’ospedale. I medici di turno sono pochi. Per una diagnosi, a volte, trascorre un’intera giornata. E il paziente finisce in barella nel corridoio del reparto di emergenza. Alcuni sono addirittura in pigiama. Altri indossano i vestiti di ingresso. I familiari chiedono dignità. La sanità pubblica sembra averla persa da parecchi mesi. Uno dei quattro pazienti in foto ha una flebo appesa accanto la barella. Gli altri sono parcheggiati di lato, in corridoio, in attesa di un medico benevolo che gli indichi la cura somministrata, la malattia di cui soffre, una prognosi più o meno precis. I politici se ne sono lavati le mani da tempo.
Il caos emergenza
Il mese di gennaio è il peggiore per chi vive il Pronto soccorso da anni. Alcune settimane fa, per ovviare alla carenza di posti letto, alcuni pazienti con polmonite vennero ricoverati negli ambulatori. Due letti, due pazienti. In attesa di un reparto che indichi disponibilità di posti letto. Se il Pnrr si trasformerà da melensa promessa elettorale in un progetto reale, tra qualche anno, tra Eboli e Battipaglia ci dovrebbero essere due ospedali nuovi di zecca, con oltre 500 posti letto. Favole elettorali, per 20 anni. Entro il 2030 si vedrà se questa volta i proclami siano veri. ?La foto non è passata inosservata. Le proteste nemmeno.
Le falle nel distretto sanitario
Sulla vicenda interviene il sindacalista Vito Sparano, Savonarola della Uil Fpl: « In primis , questi pazienti riempiono il Pronto soccorso perché il distretto sanitario non funziona. Lo diciamo da anni. I politici fingono di darci ragione ma poi non adottano soluzioni. E per politici intendiamo non solo quelli locali ma anche chi decide i dirigenti di distretti sanitari e ospedali». Fatta la premessa: «In pronto soccorso viene anche gente con il mal di testa». Sparano torna a chiedere a Gennaro Sosto, dirigente capo dell’Asl, una svolta per Eboli: «Di fronte a questa immagine restiamo pietrificati dall’imbarazzo. E credo che lo stesso sentimento debbano avvertirlo coloro che gestiscono l’ospedale di Eboli. Se i pazienti vengono parcheggiati in corsia perché c’è un solo medico di turno, ci chiediamo chi li autorizza i turni in Pronto Soccorso? Se le leggi in vigore in Italia consentono il turno in Pronto soccorso con un solo medico? Se è vietato, perché a Eboli accade? Se dagli altri reparti i medici si rifiutano di fare i turni in Pronto Soccorso, perché la Direzione dell’ospedale non adotta gli strumenti previsti dalla legge?». Intanto oggi in ospedale si terrà l’assemblea della Cgil: «Daremo la parola ai lavoratori dell’ospedale», spiegano Antonio Capezzuto e Massimiliano Voza, dirigenti della Cgil. L’incontro si terrà al terzo piano dell’edificio con gli uffici amministrativi alle ore 12. «Sarà l’occasione per parlare del futuro e delle difficoltà attuali che stanno provocando un imbuto nel Pronto soccorso ormai in tilt», ripartono Capezzuto e Voza.