«Non gli mostro che ho paura di lui, ma ne sono terrorizzata, però se glielo mostro prende potere su di me e non so cosa possa fare». È lo sfogo di Anna (nome di fantasia), 14enne di Pastena vittima d’atti persecutori ad opera di Luigi (nome di fantasia), coetaneo e suo ex fidanzatino ora detenuto nell’Ipm d’Airola, raccolto dagli agenti – assistiti dalla psicologa Syria Ciano – della Squadra mobile di Salerno (vicequestore Gianni Di Palma) ai quali sono delegate le attività d’indagine condotte dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni, capeggiata da Patrizia Imperato. «Mi disse – il racconto della ragazzina – che avrebbe ucciso prima le persone a cui voglio bene e poi me». Il giovanissimo, che vive tra Pastena e Montecorvino Rovella, avrebbe minacciato pure di dar fuoco all’auto del papà della sua ex fidanzatina. La vittima era in preda al terrore: «Ho cambiato tutte le mie abitudini, ho iniziato a non andare più in palestra e danza».
Il racconto agli inquirenti
Costretta finanche a fuggire anzitempo dall’istituto d’istruzione superiore che frequenta per non correre il rischio d’incontrare il presunto baby-stalker: «Prima quando uscivo da scuola mi fermavo con le mie amiche, ora mi vengono sempre a prendere dieci minuti prima». Una famiglia scombussolata dalle condotte di Luigi: «Ogni volta che esco – ha raccontato ancora la ragazzina agli investigatori e agli inquirenti – devo avvertire mia mamma e tutti i familiari d’ogni mio spostamento. Ora torno prestissimo, posso scendere solo sotto casa e posso stare solo con persone che non conoscono lui». È rimasta sola, Anna: «Ho perso tutte le mie amicizie». Ritenendo possibili perfino condotte peggiori: «Vivo con un’ansia costante. Bisogna aspettarsi di tutto da quel ragazzo», le parole dette sul suo ex fidanzatino.