“Aiuto! Pagate il riscatto e fatemi ritornare da voi”, è la scritta che compare su un primo cartello affisso in una bacheca al terzo piano di Palazzo di Città, dove è anche raffigurato l’oggetto del “rapimento”, un ficus benjamin. Poi, in un cartello affisso più in basso, si cerca di chiarire meglio la situazione: “Le piante poste nell’atrio da decenni sono state piantate e curate dai dipendenti del settore Personale. Chi ama le piante si reca in un vivaio e la acquista, non prende quelle degli altri. Almeno le piante lasciamole vivere in pace”, conclude il messaggio.
Il cartello
Un cartello che sembrerebbe denunciare l’arrivo improvviso di una banda di ladri di piante al Comune e che, invece, è frutto di una sorta di “esproprio verde” deciso dalla dirigente del settore Affari generali, Grazia Quagliata. Oggetto del contendere sono le piante che, negli anni sono state regalate ai vari sindaci che si sono succeduti a Palazzo Guerra. La dirigente ha pensato di non far torto a nessuno prendendo alcuni vasi per arredare la stanza del nuovo presidente del Consiglio comunale, Angelo Caramanno, e di altri amministratori del secondo piano del Comune.