«Vai a fare la pu… e dammi i soldi». Le dure parole pronunciate da Angelo L., 38enne battipagliese, all’indirizzo della zia campagnese di 69 anni che lo ospitava, obbligata – ricostruzione degli inquirenti – a versargli una sorta di “pizzo”, destarono scalpore al tempo dell’esecuzione dell’ordinanza d’allontanamento dalla casa familiare. Il giovane del quartiere Sant’Anna, assistito dagli avvocati Daniele Olivieri e Raffaele Francese, è finito a processo dinanzi alle toghe della Terza sezione penale (presidente il giudice Gabriella Passaro) del Tribunale di Salerno. Effetti d’un decreto che dispone il giudizio immediato richiesto ed ottenuto da Ivana Niglio, pm titolare delle indagini preliminari delegate ai carabinieri della Stazione di Campagna (maresciallo Angelo Solimeno), coordinati dalla Compagnia di Eboli, agli ordini del capitano Greta Gentili.
Le accuse
I capi d’imputazione rispondono alle ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e d’estorsioni aggravate, tra le altre cose, perché commesse in casa e ai danni d’una donna che ha più di 65 anni (è stata riconosciuta come persona offesa, ma ha deciso di non costituirsi parte civile nel procedimento).