Le presunte violenze sessuali subite nel cantiere della scuola di Pontecagnano Faiano. Michela (nome di fantasia) di Bellizzi, all’epoca ancora 11enne, le raccontò ai sanitari del pronto soccorso del “Santa Maria della Speranza” al tempo del primo accesso all’ospedale di Battipaglia, datato 19 maggio 2023: fu il day one delle indagini avviate dal pm Rosa Staiano e delegate ai carabinieri della stazione della capofila dei Picentini (maresciallo capo Dario Santaniello), coordinati dai militari della Compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Samuele Bileti.
La ricostruzione
A quanto riferito dalla ragazzina e dal nonno materno che la accompagnò al presidio di via Fiorignano (più tardi sopraggiunse pure la nonna: i genitori erano impossibilitati), la supposta violenza sessuale si sarebbe verificata quattro giorni prima. Intorno alle 17 di lunedì 15 maggio – questo il racconto della ragazzina – uno zio (che oggi ha 22 anni ed è indagato nel procedimento penale, ma è in carcere per una differente tipologia di reato, una rapina ai danni d’un supermercato) l’avrebbe condotta nel cantiere per la costruzione della mensa della scuola media “Zoccola” di Pontecagnano Faiano, teatro del presunto incubo. Una ricostruzione da prendere con le pinze, pure perché i lavori per il refettorio non sono ancora partiti: in primavera, però, il plesso scolastico di Sant’Antonio era effettivamente interessato dalle opere necessarie all’allestimento delle nuove aule della sede distaccata del liceo “Tasso”, e Michela potrebbe presumibilmente averle confuse con gli interventi d’adeguamento della mensa, da tempo in agenda a Pontecagnano.