Il lunotto dell’auto dell’ex fidanzata sfasciato a colpi di martellate. Pure quest’accusa compariva nelle imputazioni a carico d’un imprenditore battipagliese, classe ’71, che nei giorni scorsi è stato condannato a due anni di reclusione (pena sospesa). La vittima degli atti persecutori è una professoressa battipagliese, più o meno coetanea, che aveva avuto una relazione sentimentale con l’uomo, che s’occupa di fitofarmaci e piante. All’esito del rito abbreviato, il 52enne, assistito dall’avvocato Giovanni Grattacaso, è stato condannato dal gip Francesco Guerra: l’accusa è stata sostenuta da Morris Saba, pm titolare del fascicolo d’indagine.
Il processo
C’è voluto pochissimo per arrivare ad una sentenza di primo grado: i fatti risalgono addirittura alla fine d’agosto scorso. A strettissimo giro di posta all’imprenditore è stato notificato il decreto che dispone il giudizio immediato: l’uomo ha optato per il procedimento speciale, beneficiando così d’uno sconto sulla pena. Inflitta nei giorni scorsi dal giudice, che depositerà le motivazioni entro la metà di gennaio. A quel punto, con ogni probabilità, l’uomo proporrà ricorso dinanzi alle toghe della Corte d’appello. Era imputato per atti persecutori aggravati, danneggiamento e porto d’oggetti utili ad offendere: reati, gli ultimi due, eseguiti al fine dello stalking. I due – lei ha dei figli da un precedente matrimonio – erano fidanzati, poi la professoressa ha deciso d’interrompere la relazione.