Nei bilanci dell’Azienda Ruggi emergono tanti dettagli sulla gestione del patrimonio immobiliare. Anche quello che fu, beni su cui l’entità che guida l’ospedale di Salerno ha già passato la mano. È il caso, ad esempio, della sede del “San Giovanni di Dio”, quello che a tutti gli effetti fu il primo nosocomio della città d’Arechi, fondato nell’aprile del 1183. Un grande “esperimento” andato avanti per molti secoli: la struttura sanitaria istituita nel cuore del centro storico, in via Portacatena, dove adesso ha sede la scuola media Lanzalone, fu la prima a conduzione laica. Un ospedale che è stato attivo fino al 1921 quando il “San Giovanni di Dio” si fuse con il “Riuniti” nella sede di via Vernieri.
Il credito dell’azienda nei confronti dell’ente
Su quell’area, adesso, c’è ancora qualcosa in sospeso. Anzi, ci sono dei soldi in ballo. Nelle note integrative al bilancio 2022, infatti, risulta che l’Azienda Ruggi, proprio per quell’area, vanta crediti per quasi mezzo milione di euro dal Comune di Salerno. Per la precisione – si legge nel documento – «493.625 euro per l’indennità di esproprio dovuta all’Azienda con riferimento agli immobili di via Fusandola e via Santa Trofimena». Quella del passaggio della struttura del “San Giovanni di Dio” al Comune è una storia che si perde nei meandri del tempo: il Comune, nel 1980, avviò la procedura d’esproprio, offrendo un’indennità al vecchio ente ospedaliero. Una somma che, all’epoca, fu ritenuta congrua. La procedura, però, non fu conclusa in quanto quei beni furono trasferiti “automaticamente” al Comune in base a quanto previsto dall’articolo 65 della legge 833 del 1978 che prevedeva il passaggio dei beni delle aziende sanitarie ai Comuni con il vincolo di mantenere la vocazione all’assistenza dei cittadini.