Il testamento del marchese Giovanni Ruggi d’Aragona, l’atto del 2 luglio del 1870 con cui il possidente nobiluomo salernitano decise di lasciare il suo intero patrimonio immobiliare all’entità che guida il principale ospedale di Salerno vietandone la vendita, va in archivio: l’Azienda Ruggi, infatti, ha messo ufficialmente sul mercato i primi cespiti del centro storico di Salerno – ben 14, la parte “meno nobile” di Palazzo Ruggi – facendo partire un’asta pubblica.
È la svolta attesa dall’Azienda Universitaria guidata dal manager Vincenzo D’Amato che aveva avviato le procedure per rispondere alle censure sulla gestione immobiliare arrivate a più riprese dal collegio sindacale, dagli ispettori del Mef e, più di recente, dalla Corte dei Conti regionale. Un passo in avanti, decisivo, che archivia le volontà testamentarie del marchese che aveva espressamente sottolineato l’inalienabilità di quegli immobili. Un “paletto” che, dopo il parere richiesto al notaio Aniello Calabrese, adesso è completamente superato visti gli ok ricevuti anche da Regione Campania e, negli scorsi giorni, dalla Soprintendenza.