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Antonio Iannone: «Fratelli d’Italia, un partito forte e unito»

di Gaetano de Stefano
Oggi parte la convention con Arianna Meloni e i rappresentanti del governo
Antonio Iannone: «Fratelli d’Italia, un partito forte e unito»

Un congresso provinciale da primi della classe. Una novità per Fratelli d’Italia che punta ad essere il partito leader anche nel Salernitano. Così, oggi e domani, chiama a raccolta tutti gli iscritti per eleggere il presidente provinciale. A presiedere i lavori sarà Arianna Meloni, sorella della premier e responsabile nazionale del tesseramento. Ricco il parterre con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, il coordinatore regionale del partito, il senatore Antonio Iannone, la deputata Imma Vietri. «Ringrazio Arianna Meloni per essere con noi – evidenzia Iannone -, siamo pronti ad una due giorni improntata sulla democrazia interna».

Che significato ha questo congresso?
Da noi gli iscritti contano e infatti saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente provinciale e anche la parte di esecutivo elettiva. Ci saranno 13 componenti che poi il presidente provinciale eletto potrà integrare con altri 7 nominati all’interno dell’esecutivo. Che si completerà con i coordinatori di zona e i responsabili dei dipartimenti tematici. Fratelli d’Italia nel Salernitano ha una numerosa classe dirigente, radicata in un territorio molto vasto. Vogliamo instaurare un dialogo con associazioni di categoria, ordini professionali e enti dotati di autonomia funzionale. E, per centrare quest’obiettivo, abbiamo bisogno di un partito che sia all’altezza della prima forza politica che oggi c’è in Italia e che guida l’esperienza di governo.

È un congresso provinciale che, per la prima volta, vede Fratelli d’Italia partito leader del Governo. Cosa cambia?
Sicuramente la consapevolezza della nostra crescita. Affrontiamo il congresso con la volontà di affrontare una nuova sfida: portare anche a Salerno il buon governo di Giorgia Meloni, sfruttando il malgoverno di De Luca a livello regionale insieme a tutto il Pd nelle istituzioni locali. In Campania stiamo portando avanti un’azione di opposizione al governatore fondata sui fatti. Un’operazione verità per far venire fuori le falsità della propaganda deluchiana.

Il candidato alla presidenza provinciale è unico. Segno di unità o di mancanza di candidati?
Segno di una maturità complessiva della classe dirigente. Perché, voglio ricordare, che per Giuseppe Fabbricatore hanno firmato praticamente tutti coloro che hanno incarichi elettivi di vertice. Si tratta, quindi, di una volontà univoca, che prende spunto del fatto che noi abbiamo una linea di continuità che è quella che ci ha portato alla vittoria delle politiche 2022. Ma con la consapevolezza di dover migliorare sempre la nostra presenza non solo sul territorio ma anche negli enti locali. E sono convinto che questo senso di alta responsabilità e di grande serenità nel confronto e nella discussione sarà foriera di altre vittorie.

Il prossimo appuntamento è l’elezione del Consiglio provinciale, a cui FdI si presenta con una lista autonoma. C’è qualche problema con gli alleati di governo?
Innanzitutto voglio ribadire che le provinciali, così come volute dalla legge Delrio, sono una pagliacciata. A mio giudizio Alfieri ha fatto malissimo a convocarle sotto Natale, solo perché vogliono avere un atteggiamento ostativo nei confronti della legge che è già incardinata al Senato e che farà ritornare al voto popolare. Dal punto di vista dei rapporti con gli alleati, noi abbiamo messo in chiaro dal primo momento che avremmo fatto una lista autonomamente.

Anche nei comuni chiamati al voto, però, i rapporti con gli altri partiti di centrodestra non sembrano essere idilliaci…
Noi vogliamo l’unione del centrodestra. Tant’è che abbiamo messo a disposizione, in tutti i 4 comuni dove si rinnova il Consiglio comunale, la rosa dei nostri candidati. Ma sia ben chiara una cosa: non facciamo liste last minute e neppure in franchising. Si deve partire dai progetti politici e non fare una spartizione dei territori. E noi, in questo senso, abbiamo sempre rispettato il progetto di coalizione, anche quando in passato eravamo un partito più piccolo. Ora riteniamo di avere i nomi giusti e, legittimamente, anche altre forze politiche lo pensano. Troveremo un accordo e si vedrà chi avrà la forza di presentare liste competitive e chi no.

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