Parlare di calcioscommesse è prematuro, allo stato attuale azzardato. Per ora le provvisorie ipotesi di reato per le quali sono indagati i calciatori Christian Pastina di Battipaglia (oggi al Benevento, in Lega Pro) e Massimo Coda di Cava de’ Tirreni (già centravanti granata – ma i fatti esaminati non hanno alcun’attinenza con i tempi della permanenza all’“Arechi” –, ora alla Cremonese in Serie B), insieme a Gaetano Letizia (alla Feralpisalò, in cadetteria) e Francesco Forte (al Cosenza, in B) e a Pasquale Pio Covino, classe 2003, di San Salvatore Telesino, e Davide Dell’Annunziata, napoletano del ’93 (gli ultimi due non sono atleti), presumono la frode in competizioni sportive, l’esercizio abusivo di scommesse ed il riciclaggio.
La perquisizione
I dettagli arriveranno dagli esiti della perquisizione informatica dei dispositivi elettronici e delle papabili fonti di prova sequestrate nelle abitazioni dei sei, ispezionate all’alba di giovedì dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria di Benevento, agli ordini del maggiore Federico Salvatore, su delega di Gianfranco Scarfò, procuratore aggiunto presso il Tribunale sannita.